Questo laboratorio si sviluppa attorno alla mia esperienza personale e nasce dal desiderio di condividere un metodo di lavoro che è la ricerca stessa del metodo. Da una parte si lavora su principi già noti per prepararsi a cogliere gli aspetti più importanti di una buona performance. Dall’altra si va a scavare all’interno della performance stessa per evidenziare i punti di forza e i punti deboli e cercando di imbastire un lavoro specifico per ognuno dei partecipanti. Non importa a che punto ci si trovi nel lavoro. Anzi, più differenze di livello ci saranno più sarà interessante il percorso. Invece di condividere semplicemente regole e concetti, andremo ad estrapolarli direttamente dalla performance in modo da riconoscerli sul campo e non solo “teoricamente”. Proprio per questo il lavoro è concepito in maniera modulare, si tratta di circa due giornate e mezza ed è possibile farne una, due a scelta o tre. Chiaramente più si è presenti più si entra nel lavoro e più se ne ricavano risultati. In tutte le giornate si lavora sia di preparazione sia sulle proprie performance o sulle idee di queste. Non serve avere un numero completo, ma bisogna portare tutto quello che si ha già rispetto al proprio numero o all’idea che si vuole sviluppare. Affronteremo tutti gli aspetti fondamentali della regia usando la chiave più importante dal mio punto di vista: la propria presenza scenica. È una caccia al demone che ci spaventa e ci affascina, che combattiamo o sfuggiamo senza aver mai preso in considerazione che potrebbe esserci un’alternativa… conoscerlo.